Arte & Cultura
“Dialoghi Paralleli”
Il concetto dei “Dialoghi Paralleli” esprime una profonda chiave di interpretazione della contemporaneità:
sono “Dialoghi Paralleli” tutte quelle conversazioni, diverse tra loro, che nel loro percorso si susseguono senza mai perdere la propria unicità; tutti quei confronti che grazie alla propria vicinanza si arricchiscono ma non disperdono la voce del proprio interlocutore. La prossimità continua data dal parallelismo, qualunque esso sia, è simbolo di rispetto, reciprocità ed apertura. La mancanza di intersezione, tipica del parallelismo, ha un forte significato simbolico: non è mancanza di incontro ma confronto costante lungo tutto il cammino.
È, infatti, proprio con questo spirito che l’esposizione è stata progettata a Castello di Albola: la tenuta non solo ospita un dialogo artistico, quello di Vittoria Palazzolo e Alain Bonnefoit, ma lo accoglie, se ne prende cura e lo arricchisce attraverso la propria identità. Qui, le opere che sono state create dai due artisti non raccontano solo sé stesse, ma contribuiscono ad arricchire l’esperienza estetica del visitatore all’interno del luogo che le accoglie. Non sono dunque semplici oggetti nei quali imbattersi, elementi che generano curiosità in virtù del loro “essere inaspettati” all’interno del luogo, bensì veicoli che invitano ad andare oltre: scoprire il luogo e la cultura che custodisce con occhi diversi.
Sempre il tema “Dialoghi Paralleli” esprime il rapporto colloquiale tra le opere di Vittoria Palazzolo e Alain Bonnefoit: due artisti, profondamente diversi dal punto di vista del percorso e della propria tecnica artistica, ma anche profondamente interessati a cogliere il senso. All’interno del percorso esperienziale progettato a Castello di Albola, le opere offrono al visitatore diverse visioni di mondi, significati e soggetti: espressioni differenti di due diverse menti creative che si incontrano, trovano ognuna il proprio spazio specifico, e non si scontrano ma si arricchiscono nella reciprocità espositiva.
Particolarmente interessante notare ulteriori “Dialoghi Paralleli”: Vittoria Palazzolo e Alain Bonnefoit ricevono il testimone dagli artisti Fabio Calvetti & Armando Xhomo, che hanno presentato a Castello di Albola le proprie opere in occasione della prima edizione, e quest’anno ritornano con grande piacere in qualità di curatori del nuovo progetto espositivo. Questo elemento apparente banale racchiude in sé un notevole significato simbolico: la creazione di un racconto virtuoso costituito da “Dialoghi Paralleli” che si arricchiscono vicendevolmente, nelle opere esposizione così come nella curatela espositiva.
Vittoria Palazzolo
Nata a Torino nel 1965, Vittoria Palazzolo vive a Vogogna (VB) e lavora a Domodossola e Verbania Intra (VCO). Il suo percorso nel mondo dell’arte inizia all’età di 13 anni, prosegue con il Liceo artistico e si consolida frequentando per oltre dieci anni lo studio del Maestro Cleo Zanello – allievo di Felice Casorati e Almerico Tomaselli – che riconosce in lei un entusiasmo genuino e sincero per la pittura proponendole di diventare sua assistente. Nel frattempo Vittoria non tralascia la frequentazione di gallerie e mostre d’arte acquisendo nuove conoscenze e arricchendo il proprio patrimonio culturale. Legata inizialmente alla figurazione, affina il senso del colore e del disegno grazie ai consigli e ai suggerimenti del suo Maestro, che le insegna come trasferire sulla tela il proprio mondo interiore e i propri sogni di donna e artista. L’espressionismo astratto diventa la sua cifra stilistica, in una miscela di colori apparentemente lasciati al caso ma in realtà guidati dall’energia e dalla tenacia: i suoi dipinti infondono all’osservatore gioia e voglia di vivere. I soggetti spaziano dai nudi agli astratti, ai ritratti, alle figure, mentre le tecniche variano dagli acrilici su tela all’alta pasta, al carboncino, ai pastelli, a volte con l’intervento del fuoco o l’uso del cacciavite. Negli anni sviluppa e crea nuovi cicli pittorici con un processo che prende avvio dal titolo del tema, prosegue con il titolo dell’opera e si completa con la realizzazione finale. Ha partecipato a numerose mostre e rassegne, personali e collettive, in Italia e all’estero tra le quali per esempio, quelle organizzate presso il Museo di Tirana, il Museo Leonardiano di Vinci e Palazzo Medici Riccardi. Un’ artista che si è ormai ritagliata un ruolo di rilievo nel panorama contemporaneo.
Alain Bonnefoit
Pittore, incisore e scultore, nasce a Parigi, nel quartiere di Montmartre, nel 1937. Dal 1953 frequenta l’École des Arts Appliqués e dal 1956 l’École des Beaux Arts di Parigi poi, dal 1959, anche l’École des Beaux Arts di Bruxelles (sezione “Incisione e scultura”). Dal 1961 pratica per due anni lo studio dello scultore Volti, che diventerà suo maestro d’arte e di vita. Nel 1964 approda alla forma d’espressione che lo ha poi reso famoso, il nudo femminile. Nel 1965 si trasferisce in Toscana, pur mantenendo il proprio studio di Parigi. Il suo primo viaggio in Giappone avviene nel 1973: un’esperienza che lo segna profondamente. Lì scopre e studia la tecnica del sumi-e, che approfondisce tornando spesso in Oriente e di cui oggi è maestro. In questi suoi quaranta anni di carriera, Bonnefoit ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi: dalle tecniche miste su carta intelata, ai dipinti ad olio, alle litografie ed incisioni originali, ai suoi eleganti sumi-e fino alla scultura. Dalla fine degli anni Ottanta si segnalano importanti esposizioni a Parigi, Vichy, Angers, Toulouse, Sion, Le Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa, Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille, Strasbourg, Reims e Brion. Dagli inizi degli anni Novanta la vera esplosione artistica: le richieste di mostre personali si moltiplicano rapidamente, così come il successo di critica e di pubblico. Rilevanti le mostre di Tokyo, Roma, Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg, Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon, Certaldo,San Gimignano, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta, Tahiti, New York, Kwangju, Napoli, ecc. Sue opere si trovano in strutture pubbliche giapponesi, coreane e francesi. Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia, che ormai considera come una seconda patria.
Arte & Cultura
“Dialoghi Paralleli”
dal 7 settembre al 31 dicembre 2024
Vittoria Palazzolo
&
Alain Bonnefoit